Quando l'anno scorso, ho cominciato a frequentare Arezzo per lavoro, la cosa che mi ha colpito di più, non sono i parchi, i monumenti, la cittadina super vivibile, i vicoletti storici o il cibo, ma il fatto che moltissimi aretini avessero una borsa
Freitag... La mamma col passeggino, il professionista in giacca e cravatta, la super-modaiola, la ragazza della porta accanto ma soprattuto gli studenti di tutte l'età, girando per la stazione o passando dalle fermate degli autobus, mi sembrava di rivivere il fenomeno Invicta dei licei italiani degli anni ottanta, ma al posto dello zainetto Invicta quì padroneggiavano le borse svizzere riciclate dei fratelli Freitag.
Per chi come me conosce e scrive di questo brend da tempi non sospetti, con passione, fino al punto di dedicargli la propria tesi di laurea, non poteva non andare al nocciolo della questione.
Ho fatto un po di domande per capire il fenomeno ed è saltato fuori un solo nome...
SUGAR, negozio (ma dovrei dire negozi) storico d'Arezzo, questo che vedete qui sopra (nel quale domenica ho acquistato la mia terza) è quello che fa da Distributore-Automatico-Freitag, all'interno trovate cose decisamente belle sopratutto se siete meoutfit style, le Freitag poi, sono ovunque, belli anche gli altri negozi tutti distribuiti in Corso Italia, ma non potete sbagliare le loro vetrine non passano inosservate.
Che in SUGAR, ci sia della professionalità di settore non ve lo devo certo dire io, la storia di questo negozio parla da se, ma nonostante ne abbia viste tante nel mondo dei "cenci", questa storia merita come minimo un cortometraggio, rimango basito che non lo abbiano ancora confezionato e schiaffato sul loro sito i due fratelli elvetici, perchè chedo, ma potrei quasi azzardare un sono convinto, che di queste realtà, loro nel mondo ne abbiano decisamente poche.
photo: Meo